giovedì 14 maggio 2015

SURREALISMO

La dimensione dell'inconscio

Nel 1924 il poeta e critico André Breton pubblica il Manifesto del Surrealismo, un movimento d'Avanguardia esteso a tutte le arti : letteratura, pittura, scultura, cinema, teatro.
L'invito di Breton viene accolto dagli spagnoli Joan Mirò (1893-1983) e Salvador Dalì (1904-1989), dal belga René Magritte (1898-1967), dal tedesco Max Ernst (1891-1976) e da diversi dadaisti che confluiscono nel nuovo movimento.
Nel Surrealismo si attribuisce un'importanza fondamentale ai meccanismi dell'inconscio, del sogno e dell'immaginazione, in sintonia con la psicoanalisi del dott. Sigmund Freud.
L'arte è intesa come procedimento casuale, che genera immagini paradossali, assurde, improbabili.
Per creare immagini che appaiano casuali e illogiche come quelle che viviamo nei sogni, i surrealisti propongono  composizioni basate su associazioni automatiche.
Anche i titoli delle opere sono spesso dati alla fine e non hanno un legame diretto con l'immagine.
Il Surrealismo vuole farci vivere da svegli l'esperienza dei sogni, vuole farci raggiungere la surrealtà, cioè il contatto fra due stati opposti: il sonno (pensiero libero e istintivo) e la veglia (pensiero sotto controllo)
La pittura surrealista può essere figurativa o astratta, questi due aspetti talvolta si ritrovano anche nello stesso artista.

Le atmosfere sospese di Magritte

Secondo Magritte l'arte deve avere il potere di sorprendere e incantare.Rappresenta le cose con precisione e meticolosità, ma personaggi, oggetti e paesaggi sono "spaesati" perchè accostati in combinazioni illogiche e paradossali, generando un senso di assurdo e di mistero.
Parole d'Artista: " La mente ama l'ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poichè il significato della mente stessa è sconosciuto"












Gli enigmi visivi di Dalì

Salvador Dalì è stato un personaggio dai modi molto eccentrici che si è dedicato alla pittura, alla scultura, alla fotografia e al cinema.
Abilissimo disegnatore e padrone assoluto delle tecniche pittoriche, rappresenta animali mostruosi, oggetti "molli" che alludono alla decomposizione della materia per l'effetto dello scorrere del tempo e che creano visioni di sogni o incubi.
I suoi dipinti materializzano le paure e i desideri che si nascondono nelle profondità del suo inconscio.
Spesso ricorre alla costruzione di immagini basate sulle illusioni ottiche e sull'ambiguità "figura-sfondo"
Parole d'artista: "Io mi sono sempre immaginato la mostruosità del sonno come una gigantesca testa pesante, con un lungo corpo sottile mantenuto in equilibrio dalle stampelle del reale" 













I sogni poetici di Mirò

Joan Mirò pittore, scultore, grafico e ceramista spagnolo, usa linee, colori, forme e materiali per liberare sulla tela immagini evocate dalla fantasia dal sogno e dalla memoria.
I dettagli realistici sono stilizzati e semplificati, come nel disegno infantile, vagano sulla superficie del dipinto in modo da creare un'immagine ironica e un'atmosfera poetica.
Le forme ispirate ad animali, insetti,uccelli, costellazioni, sono colorati con colori accesi e contrastanti e si compongono liberamente su sfondi di colori variegati.
Parole d'artista: "Lo spettacolo del cielo mi sconvolge. Mi sconvolge vedere un cielo immenso, la falce della luna o il sole. Nei miei quadri, del resto, vi sono minuscole forme e grandi spazi vuoti"












Max Ernst: tra sogno e ironia

Studioso di filosofia e di psichiatria, Max Ernst ha abbracciato L'Espressionismo e il Dadaismo prima di giungere al Surrealismo. Dipinge le sue visioni, pur senza abbandonare completamente il riferimento con la realtà. Per fare questo ha sperimentato varie tecniche espressive, soffermandosi su quelle che gli consentivano di ottenere effetti suggestivi, ad esempio il frottage, il grattage e lo sgocciolamento del colore (dripping). Alcune sue figure sembrano mostri da film di fantascienza.




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