Pagine

giovedì 16 aprile 2015

Il Futurismo

All'inizio del secolo sulle strade corrono le prime automobili, l'elettricità illumina le case e le città, il telefono annulla le distanze, si sperimentano i primi voli aerei.
Nel 1909 lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti pubblica il Manifesto del Futurismo, in cui propone il culto del progresso tecnico, della macchina, della velocità, del prodotto industriale, il rifiuto del passato e anche l'ingenuo fervore per la guerra, vista come una forza distruttiva capace di annullare il vecchio mando per crearne uno nuovo.


Vengono pubblicati manifesti su arte, letteratura, musica, danza, teatro, cinema, architettura e politica, questo movimento investe tutti i campi della cultura.
Gli artisti che sottoscrivo i manifesti della pittura e della scultura futurista sono: Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Ligi Russolo e Gino Severini.
Il Futurismo è il primo movimento d'Avanguardia italiano, attraverso il quale anche l'Italia entra a far parte del panorama europeo dell'arte contemporanea.
Per i futuristi, protagonista dell'immagine è la realtà in movimento, nel suo divenire e trasformarsi.
L'arte futurista deve rappresentare il dinamismo, il movimento: il linguaggio figurativo deve essere in grado di rappresentare il mutamento della figura che si muove e il perdurare dell'azione nel tempo.
a questo servono la scomposizione degli oggetti e la rappresentazione simultanea sul piano, così come il vortice delle linee aiuta a trasmettere l'idea del movimento.

Giacomo Balla, Bambina che corre sul balcone, 1912

Nella "Bambina che corre sul balcone" Balla si ispira agli studi sulle sequenze fotografiche dell'uomo che cammina o corre, immaginando la corsa di sua figlia in una sequenza di scatti fotografici accostati sulla superficie pittorica, L'occhio di chi osserva può in questo modo seguire il movimento, accentuato dalla tecnica impiegata, fatta di pennellate piccole e di colori puri.

In pittura i soggetti preferiti sono le automobili, i treni, gli aerei che sfrecciano veloci, i cavalli che galoppano e si impennano, le persone che camminano, danzano, saltano, le strade della città col traffico caotico e i cantieri con le nuove costruzioni delle città industriali.










Gli artisti del futurismo sono influenzati dalla cronofotagrafia e dal cinema, che consentono di registrare tutte le fasi di un'azione.





Nei loro dipinti, perciò, i futuristi scompongono il movimento in fasi successive che poi vengono montate parzialmente sovrapposte nell'immagine.






Il ritmo del movimento viene accentuato da linee curve, oblique, ondulate e a spirale, che accompagnano il corpo nella sua traiettoria, come a visualizzare le scie delle varie parti che fendono l'aria.






Al contrario dei cubisti, che rappresentano soggetti statici, come le nature morte e colori smorzati, quasi monocromatici, i futuristi rappresentano soggetti dinamici e colori intensi e vivaci.




La tecnica di scomporre la figura nel moto e di espanderla nello spazio circostante investe anche la scultura.
Umberto Boccioni intitola "Forme uniche nella continuità dello spazio" una sua celebre opera in bronzo che rappresenta un uomo che cammina. L'artista studia il movimento di un uomo che cammina a passo veloce. Si tratta di un'opera figurativa, in quanto riconosciamo il soggetto, una figura umana senza braccia, le singole parti sono schematizzate e appaiono deformate.
Le linee nette scompongono in più parti i volumi principali unendo il corpo allo spazio circostante. Prevalgono andamenti curvilinei che mettono in evidenza il movimento della figura.
Boccioni supera la frammentazione delle immagini e rappresenta il movimento come sintesi: una visione simultanea come prodotta da un unico slancio vitale.

Umberto Boccioni, Forme uniche nella continuità dello spazio, 1913




LABORATORIO:
















2 commenti: