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lunedì 22 febbraio 2016

"Il Cavaliere Azzurro" e Paul Klee

L'arte non figurativa, o astratta, nacque grazie ad alcuni artisti espressionisti che eliminarono dalle proprie opere ogni riferimento alla realtà per comunicare con l'osservatore attraverso un gioco di linee, colori e forme. 
A Monaco di Baviera nel 1911 Vasilij Kandinskij, Franz Marc e Paul Klee decisero di associarsi in un movimento chiamato in tedesco "Der Blaue Reiter" (Il Cavaliere Azzurro), nelle loro opere essi studiarono nuovi modi di esprimersi, capaci di rendere visibili gli stati emotivi interiori, anche se solo Kandinskij diede vita ad opere completamente astratte.
Paul Klee (1879-1940)
non condivise con Kandinskij il totale rifiuto della realtà esteriore,  non eliminò mai completamente la figurazione dalle proprie opere.
Creò un linguaggio capace di esprimere contemporaneamente il mondo interiore e quello esteriore, come avviene nel sogno o nell'immaginazione fantastica dell'infanzia.
produsse quindi immagini riconoscibili ma non reali, filtrate dalla sua immaginazione.
In alcuni casi, poche linee essenziali ispirate al disegno infantile, danno vita a forme elementari ma molto evocative, in grado cioè di suggerire l'idea di un mondo sottomarino o di una foresta.






Gatto e uccello, 1928, olio e inchiostro su tela, New York ( MoMA)

In questo quadro Klee ha voluto rappresentare l'istinto di predatore del gatto. Le grandi pupille verdi sfumate danno al felino un aspetto sognante, mentre l'uccellino stilizzato, disegnato sulla fronte del gatto, rappresenta non la realtà, ma ciò che secondo l'artista, l'animale sta immaginando. Non è un caso che il colore rossastro che circonda l'uccellino è il medesimo della bocca del cacciatore.







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