giovedì 11 gennaio 2018

Il Ritratto



La raffigurazione di una specifica persona , ripresa per intero o solo fino alle spalle, prende il nome di ritratto. Ogni ritratto, anche il più realistico, è frutto di una interpretazione. I numerosi modi in cui vengono realizzati i ritratti dipendono fondamentalmente da due fattori: dalla visione soggettiva dell’artista e dalla funzione che il ritratto ha avuto nelle diverse epoche e civiltà.

Breve storia del ritratto

Nell’antico Egitto le figure erano stilizzate secondo i modi in uso e non sappiamo quanto fosse realmente somigliante perché la funzione dei ritratti era quella di esaltare l’autorità dei sovrani e dunque di esprimere soprattutto la regalità e il potere.






Anche nell’antica Roma il ritratto rappresentava personaggi illustri quali imperatori, generali, consoli. Serviva a celebrare l’autorità, ma anche a farli conoscere e a tramandarne la memoria. Erano dunque realistici e attenti a riprodurre ogni aspetto della persona.










Nel Rinascimento il ritratto servì a riprodurre e a celebrare l’immagine dei potenti: sovrani, nobili e ricchi signori, che in tal modo venivano conosciuti e ammirati. Le opere venivano commissionate ai pittori più famosi come Raffaello, Leonardo o Tiziano, che raffiguravano con cura minuziosa i personaggi, il loro abbigliamento sfarzoso e le acconciature, così da valorizzarne il prestigio e il ruolo sociale.

















Nel Settecento, una grande ritrattista fu Rosalba Carriera, pittrice veneziana specializzata nella tecnica del pastello. I suoi ritratti evocano con efficacia la raffinata frivolezza degli aristocratici dell’epoca.






Nell’ Ottocento l’interesse per il mondo concreto, proprio del Realismo, fu indirizzato anche all’attenta osservazione dei volti, ripresi con acutezza nei personaggi che componevano le scene. Sono infatti ritratti fedeli e sarcastici quelli dei regnanti raffigurati dal pittore Francisco Goya, come anche i visi scavati degli umili contadini descritti da Daumier nelle sue opere dal contenuto sociale. 








Dall’inizio del Novecento il tema del ritratto verrà interpretato dagli artisti con libertà sempre maggiore e in modi molto personali, a volte anche trascurando la somiglianza col soggetto raffigurato.























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