Rinascimento italiano, tre artisti a confronto
LEONARDO
DA VINCI (1452-1519)
Per
rappresentare il volume dei corpi Leonardo utilizza la tecnica dello
sfumato, che gli consente di passare da un tono di colore all'altro,
senza contrasti. Così i contorni delle figure appaiono morbidi e
mutevoli, come sfocati.
Anche
i suoi paesaggi sono spesso avvolti nell'atmosfera un po' nebbiosa
del crepuscolo, quando la luce è diffusa e avvolge uniformemente
ogni cosa.
Per
ottenere questi effetti introduce la prospettiva aerea: i paesaggi
lontani appaiono via via meno definiti nei contorni e l'aria in
lontananza si fa più densa.
MICHELANGELO
BUONARROTI (1475-1564)
Ciò
che contraddistingue lo stile della pittura di Michelangelo è la
sensazione di volumi possenti, che rende i corpi simili a sculture.
Michelangelo
ottiene questo effetto attraverso una linea di contorno, con la quale
stacca con decisione le figure dal fondo.
Le
figure assumono posizioni avvolgenti, che esprimono la costante
tensione del movimento.
I
colori sono vivaci e luminosi, arricchiti da accostamenti insoliti
fra tinte contrastanti, spesso complementari.
RAFFAELLO
SANZIO (1483-1520)
Raffaello
esprime al massimo livello di perfezione gli ideali del rinascimento.
La
sua pittura sintetizza al meglio le esperienze del suo tempo:
troviamo le pose articolate dei personaggi di Michelangelo e insieme
la naturalezza delle opere di Leonardo, con i paesaggi che sfumano
dolcemente.
Le
linee sono curve e morbide, i chiaroscuri delicati, le figure evocano
dolcezza e malinconia.
Descrizione e confronto di tre dipinti rinascimentali
LEONARDO DA VINCI: Madonna con il Bambino e Sant'Anna
MICHELANGELO BUONARROTI: Il tondo Doni
RAFFAELLO SANZIO: La Madonna del cardellino
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