Gustav Klimt
Nato a Vienna, studiò alla Scuola di Arti e Mestieri. Nel 1897 fondò la Secessione di Vienna e ne divenne il capofila. Al gusto per la decorazione dell’Art Nouveau, Klimt unì l’interesse per una rappresentazione fortemente simbolica. Riprende dal Simbolismo l'uso dell'immagine per riflettere sui grandi temi dell'esistenza: la vita, la morte, l'amore, e dal Modernismo l'uso dell'ornamento come elemento centrale del dipinto. I suoi soggetti presentano personaggi dai volti trattati con intenso realismo, incastonati, però, in un intreccio di materie preziose e rilucenti. Studiò i mosaici bizantini di Ravenna e Venezia, molte sue opere presentano un carattere bidimensionale e lo splendore dei colori smaltati e dei materiali preziosi.
Gustav
Klimt, Il Bacio, olio su tela, Vienna, Galerie Belvedere
Un uomo bacia appassionatamente sulla guancia una donna mentre questa, inginocchiata su un tappeto fiorito, gli cinge il collo col braccio destro. Le figure sono piatte al punto da annullare la distinzione tra figura e sfondo. Solo i volti e le parti scoperte dei corpi mantengono un carattere realistico e naturalistico. Le figure e lo sfondo sono ricchissimi di motivi ornamentali, basati su forme astratte, poligonali o spirale e colori vivacissimi e luminosi. L’uomo e la donna sembrano appartenere ad un unico campo visivo dorato, in realtà sono distinti attraverso superfici diversamente texturizzate: rettangoli con bianco e nero dominanti per l’uomo, motivi floreali e a spirale per la donna. Lo sfondo, apparentemente omogeneo, in realtà è trattato con una texture a pagliuzze dorate. Lo spazio è irreale ed esprime in tal modo l’estasi dei due innamorati. L’oro avvolge simbolicamente gli amanti in un’atmosfera protettiva, dorati sono perfino i rami d’edera che pendono dalle caviglie della donna.
Antoni
Gaudì
Antoni
Gaudì è stato un architetto spagnolo. Fu il massimo esponente del
Modernismo catalano, nel 1878 si diplomò alla Scuola di
Architettura e conobbe l’industriale catalano Eusebio Guell, che
divenne il suo principale mecenate e committente di lavori
importanti. Realizzò le sue prime opere in uno stile fantasioso ed
eclettico. Nelle opere della maturità giunse ad elaborare un
linguaggio assolutamente personale e unico: ricordiamo il Parco
Guell, la Casa Batllò, e la Casa Milà. Il suo capolavoro è la
Sagrada Familia, una grande chiesa alla quale Gaudì lavorò
dal 1883 fino alla morte. Gaudì realizzò forme architettoniche di
pura invenzione, avvalendosi in particolare, delle straordinarie
possibilità plastiche del cemento, modellato con grande libertà,
nei suoi edifici emerge un gioco di volumi sempre nuovo, sottolineato
dalla sinuosità delle curve e ravvivato da fantasiosi elementi
ornamentali. Fu definito l’architetto di Dio e fu sepolto nella
cripta della Sagrada Familia.
Antoni
Gaudì, La Sagrada Familia, (1882) Barcellona, Spagna
Gaudì
considerò questa chiesa come il suo testamento spirituale, tanto da
fissare la sua dimora nel cantiere. L’edificio esprime l’ansia
mistica dell’autore e il suo legame con l’architettura gotica.
L’insieme presenta un forte verticalismo ed uno stretto vincolo tra
volumi costruiti e la scultura, che impreziosisce tutte le superfici.
Alla morte di Gaudì la chiesa era stata ultimata solo in una
facciata del transetto e nella zona absidale. L’ultimazione
dell’edificio è affidata a Josep Maria Subirachs che utilizza
alcuni disegni originali di Gaudì, la maggior parte dei disegni,
infatti è andata distrutta in un incendio. La chiesa è stata
consacrata da Benedetto XVI il 7 novembre 2010.
Antoni Gaudì
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