martedì 13 febbraio 2018

L'ARTE DEL DOPOGUERRA


Alla fine  della Seconda Guerra Mondiale si definiscono nuovi equilibri internazionali. Allo stesso tempo compaiono forme di disagi sociali in un mondo che diventa sempre più frenetico e globale. Con la scomparsa degli imperi coloniali degli stati europei e l'affermazione degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica si stabiliscono nuovi equilibri di politica internazionale. Lo scontro ideologico fra le due potenze, portatrici di opposti modelli socio-economici, l'uno democratico e liberale, l'altro comunista, è noto come Guerra Fredda.
Questo sistema bipolare si è dissolto con la disgregazione dell'Unione Sovietica e l'affermazione di nuovi Paesi quali Cina, Brasile e India.
Il muro di Berlino

IMPEGNO POLITICO-SOCIALE
In un periodo di relativa pace si assiste al boom economico dei paesi occidentali nei quali le problematiche sociali sono lontane dallo scomparire ma prendono forme differenti.
Il divario fra poveri e ricchi, l'estraneazione dell'individuo dovuta dai ritmi frenetici delle città sono alcuni dei disagi della nuova società, spesso nascosti da un clima ottimistico provocato da un esagerato consumismo.
LA GLOBALIZZAZIONE
Lo sviluppo dei mezzi di trasporto e di comunicazione ha annullato progressivamente distanze fisiche e culturali, facendo del mondo un'unica grande comunità globalizzata.
Modelli di cultura e di consumo si diffondono attraverso la televisione e oggi  soprattutto attraverso internet, i giovani di tutto il mondo seguono le stesse mode nell'abbigliamento così come nella musica e nei libri.
ESPRESSIONISMO ASTRATTO E ARTE INFORMALE
Alla fine della seconda guerra mondiale l'arte si stacca sempre più dal mondo reale per diventare espressione di pessimismo individuale. il caos e l'insensatezza che sembrano governare il mondo vengono rappresentati dall'informe e da un'arte vissuta come esperienza. L'opera non nasce da un progetto ma da un progetto di improvvisazione. Nasce quello che viene definito l' Espressionismo astratto. Gli artisti che si inseriscono in questo movimento sono diversi per formazione, stile, uso di tecniche, ma sono accomunati dalla predilezione per una pittura bidimensionale, dalle grandi dimensioni e da una moderna indagine psicoanalitica.


WILLEM DE KOONING
Di origine olandese De Kooning crea una pittura impetuosa in cui la forza espressiva è affidata al colore steso con pennellate energiche e rapide. Il gesto assume importanza perchè è attraverso il movimento della mano che il pennello imprime forza al colore sulla tela. De Kooning non abbandona mai definitivamente la figura, inserita sempre in qualche forma nelle sue opere.

MARK ROTHKO
Le opere del pittore di origini russe Mark Rothko sono caratterizzate da una forte astrazione cromatica. Tutta la composizione è definita da geometrici e armonici equilibri di colori, i quali vengono usati per esprimere emozioni e idee. Il passaggio fra una zona cromatica all'altra può essere graduale o per contrapposizione, sempre attenuato da contorni sfumati e irregolari. 

JACKSON POLLOCK

La pittura di Jackson Pollock è basata sull'idea dell'indipendenza assoluta del gesto dell'artista rispetto al soggetto dell'opera. per questa ragione è importante capire il significato del suo processo creativo e dei termini usati per definirlo.
Il dripping (gocciolante) consiste nel lasciar cadere in maniera libera le gocce di colore dal pennello o dal barattolo direttamente sulla tela. in questo modo i segno ottenuti sono frutto del movimento di tutto il corpo, da ciò deriva la definizione di ACTION PAINTING , ovvero la pittura d'azione.
Il risultato finale è una trama di segni in apparente disordine, ma in realtà frutto di una precisa volontà dell'artista che affida al gesto la propria emotività.


IN ITALIA: impegno sociale tra ASTRATTISMO e REALISMO
Dopo la fine della seconda guerra mondiale gli artisti italiani si aprono verso le novità elaborate negli Stati Uniti, il ritorno all'ordine e all'arte figurativa degli anni precedenti viene messo in discussione, lasciando posto a un nuovo linguaggio astratto. Rimane però presente il filone della pittura realista, calata in un ruolo di denuncia sociale vicino a quella del cinema e della letteratura neorelista.
In un clima di compresenze tanto diverse si creano incontri e scontri incentrati sul valore dell'arte astratta e sulla sua capacità di trasmissione di precisi messaggi.

Il comizio di GIULIO TURCATO
E' una delle poche opere ideologicamente impegnate di Giulio Turcato; l'artista abbandona l'arte figurativa per per inserirsi nella corrente astrattista del dopoguerra, la sua è una ricerca indirizzata all'arte pura, libera da rimandi naturalisti e limiti spazio-temporali. Il dipinto "Il comizio" del 1949 dimostra però come anche attraverso un linguaggio di forme e colori si possa trasmettere un messaggio. Quando Palmiro Togliatti, esponente di spicco del Partito Comunista e membro dell'Assemblea Costituente, condanna l'opera perchè troppo astratta, Turcato precisa che: "il Comizio è un quadro abbastanza veristico, ci sono quelle specie di triangoli rossi che rappresentano le bandiere rosse che sono le masse"

RENATO GUTTUSO

Boogie-Woogie a Roma, Guttuso
Renato Guttuso fa della sua pittura un forte strumento di denuncia, la sua arte realista si scontra con le novità provenienti dagli Stati Uniti e con il dipinto Boogie-Woogie a Roma, esposto nel 1953, denuncia l'ingannevole retorica dell'arte astratta, infatuata dalla modernità rappresentata dal frenetico ballo americano.
Nella folla danzante si distinguono i pittori astrattisti italiani, Giulio Turcato, Lucio Manisco, Achille Perilli e Salvatore Scarpitta, alle cui spalle si riconosce l'opera astratta di Piet Mondrian Brodway Boogie-Woogie del 1943.
Tutta questa moderna frenesia sembra però generare noia nella giovane donna seduta all'angolo in basso a destra, con lo sguardo perso nel nulla, il bicchiere vuoto e la sigaretta accesa nel posacenere.

Piet Mondrian Brodway Boogie-Woogie 

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