sabato 28 marzo 2015

Leonardo, Michelangelo, Raffaello

Rinascimento italiano, tre artisti a confronto


LEONARDO DA VINCI (1452-1519)

Per rappresentare il volume dei corpi Leonardo utilizza la tecnica dello sfumato, che gli consente di passare da un tono di colore all'altro, senza contrasti. Così i contorni delle figure appaiono morbidi e mutevoli, come sfocati.
Anche i suoi paesaggi sono spesso avvolti nell'atmosfera un po' nebbiosa del crepuscolo, quando la luce è diffusa e avvolge uniformemente ogni cosa.
Per ottenere questi effetti introduce la prospettiva aerea: i paesaggi lontani appaiono via via meno definiti nei contorni e l'aria in lontananza si fa più densa.

MICHELANGELO BUONARROTI (1475-1564)

Ciò che contraddistingue lo stile della pittura di Michelangelo è la sensazione di volumi possenti, che rende i corpi simili a sculture.
Michelangelo ottiene questo effetto attraverso una linea di contorno, con la quale stacca con decisione le figure dal fondo.
Le figure assumono posizioni avvolgenti, che esprimono la costante tensione del movimento.
I colori sono vivaci e luminosi, arricchiti da accostamenti insoliti fra tinte contrastanti, spesso complementari.

RAFFAELLO SANZIO (1483-1520)

Raffaello esprime al massimo livello di perfezione gli ideali del rinascimento.
La sua pittura sintetizza al meglio le esperienze del suo tempo: troviamo le pose articolate dei personaggi di Michelangelo e insieme la naturalezza delle opere di Leonardo, con i paesaggi che sfumano dolcemente.
Le linee sono curve e morbide, i chiaroscuri delicati, le figure evocano dolcezza e malinconia.



Descrizione e confronto di tre dipinti rinascimentali

LEONARDO DA VINCI: Madonna con il Bambino e Sant'Anna

MICHELANGELO BUONARROTI: Il tondo Doni

RAFFAELLO SANZIO: La Madonna del cardellino




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