venerdì 13 marzo 2015

Espressionismo tedesco "Nuova Oggettività"


All'indomani della prima guerra mondiale la Germania sconfitta e distrutta, è alla ricerca di un sistema politico nuovo: dal 1919 al 1933 si assiste al tentativo di istituire una democrazia, storicamente noto come il periodo della Repubblica di Weimar, finito con l'ascesa al potere di Adolf Hitler. In questi anni l'espressionismo tedesco si intreccia con le dissacranti esperienze DADA, approdando a forme più realistiche, note con nome "Nuova Oggettività". E' la critica aspra degli artisti nei confronti della società borghese della nuova Repubblica.

OTTO DIX
Otto Dix partecipa alla Nuova Oggettività elaborando una pittura desolata e distaccata. 
opera rappresentativa di questi anni è il "Ritratto di Sylvia Von Harden" giornalista tedesca immortalata mentre siede nel Romanische Cafè. Il ritratto è una esplicita critica alla società tedesca: la giornalista è resa grottesca attraverso l'esasperazione dei suoi tratti distintivi, come i denti digrignanti e il monocolo all'occhio, l'ostentazione di segni di emancipazione come il taglio dei capelli e le sigarette. Le grandi mani nervose, le calze mal arrotolate su una gamba, la posa instabile, denunciano la fragilità esistenziale del personaggio.



GEORGE GROSZ
Il pittore George Grozs con dipinti, collage e fotomontaggi, lascia ampio spazio alla satira sociale e politica, prostitute e borghesi mostrano una società corrotta e squallida. La sua azione critica diventa più feroce con l'avvento del  nazismo tanto da costringerlo a partire per l'America.








"ARTE DEGENERATA"

Dal 1933, con l'avvento del regime nazista, l'attività di artisti come Grozs e Dix inizia ad essere perseguitata: il primo è costretto a fuggire in America, il secndo, deposto dal suo incarico di insegnamento, si rifugia in Svizzera.
Hitler vuole "epurare" tutti i settori della cultura bandendo tutti gli artisti che non vogliono assoggettarsi alla sua volontà ed eliminando dai musei tutte quelle opere che "offendono il più alto grado della morale del popolo tedesco" . Oltre sedicimila opere vengono vendute all'estero o addirittura bruciate pubblicamente, Nel 1937 viene organizzata per volere di Hitler la mostra dell' "arte degenerata", un'esposizione itinerante di opere non allineate alla cultura ufficiale e ritenute immorali.



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