sabato 14 novembre 2015

Gustav Klimt e Antoni Gaudì

Gustav Klimt

Nato a Vienna, studiò alla Scuola di Arti e Mestieri. Nel 1897 fondò la Secessione di Vienna e ne divenne il capofila. Al gusto per la decorazione dell’Art Nouveau, Klimt unì l’interesse per una rappresentazione fortemente simbolica. Riprende dal Simbolismo l'uso dell'immagine per riflettere sui grandi temi dell'esistenza: la vita, la morte, l'amore, e dal Modernismo l'uso dell'ornamento come elemento centrale del dipinto. I suoi soggetti presentano personaggi dai volti trattati con intenso realismo, incastonati, però, in un intreccio di materie preziose e rilucenti. Studiò i mosaici bizantini di Ravenna e Venezia, molte sue opere presentano un carattere bidimensionale e lo splendore dei colori smaltati e dei materiali preziosi. 



Gustav Klimt, Il Bacio, olio su tela, Vienna, Galerie Belvedere

Un uomo bacia appassionatamente sulla guancia una donna mentre questa, inginocchiata su un tappeto fiorito, gli cinge il collo col braccio destro. Le figure sono piatte al punto da annullare la distinzione tra figura e sfondo. Solo i volti e le parti scoperte dei corpi mantengono un carattere realistico e naturalistico. Le figure e lo sfondo sono ricchissimi di motivi ornamentali, basati su forme astratte, poligonali o spirale e colori vivacissimi e luminosi. L’uomo e la donna sembrano appartenere ad un unico campo visivo dorato, in realtà sono distinti attraverso superfici diversamente texturizzate: rettangoli con bianco e nero dominanti per l’uomo, motivi floreali e a spirale per la donna. Lo sfondo, apparentemente omogeneo, in realtà è trattato con una texture a pagliuzze dorate. Lo spazio è irreale ed esprime in tal modo l’estasi dei due innamorati. L’oro avvolge simbolicamente gli amanti in un’atmosfera protettiva, dorati sono perfino i rami d’edera che pendono dalle caviglie della donna.














Antoni Gaudì
Antoni Gaudì è stato un architetto spagnolo. Fu il massimo esponente del Modernismo catalano, nel 1878 si diplomò alla Scuola di Architettura e conobbe l’industriale catalano Eusebio Guell, che divenne il suo principale mecenate e committente di lavori importanti. Realizzò le sue prime opere in uno stile fantasioso ed eclettico. Nelle opere della maturità giunse ad elaborare un linguaggio assolutamente personale e unico: ricordiamo il Parco Guell, la Casa Batllò, e la Casa Milà. Il suo capolavoro è la Sagrada Familia, una grande chiesa alla quale Gaudì lavorò dal 1883 fino alla morte. Gaudì realizzò forme architettoniche di pura invenzione, avvalendosi in particolare, delle straordinarie possibilità plastiche del cemento, modellato con grande libertà, nei suoi edifici emerge un gioco di volumi sempre nuovo, sottolineato dalla sinuosità delle curve e ravvivato da fantasiosi elementi ornamentali. Fu definito l’architetto di Dio e fu sepolto nella cripta della Sagrada Familia.
Antoni Gaudì, La Sagrada Familia, (1882) Barcellona, Spagna



Gaudì considerò questa chiesa come il suo testamento spirituale, tanto da fissare la sua dimora nel cantiere. L’edificio esprime l’ansia mistica dell’autore e il suo legame con l’architettura gotica. L’insieme presenta un forte verticalismo ed uno stretto vincolo tra volumi costruiti e la scultura, che impreziosisce tutte le superfici. Alla morte di Gaudì la chiesa era stata ultimata solo in una facciata del transetto e nella zona absidale. L’ultimazione dell’edificio è affidata a Josep Maria Subirachs che utilizza alcuni disegni originali di Gaudì, la maggior parte dei disegni, infatti è andata distrutta in un incendio. La chiesa è stata consacrata da Benedetto XVI il 7 novembre 2010.

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